Una costellazione scomparsa

 

Amo molto i gatti. Farò sì che questa immagine lasci il segno sulle carte celesti”


Queste sono le parole di Jérôme Lalande, un'astronomo francese vissuto alla fine del 1700, direttore dell'Osservatorio di Parigi dal 1795 e nel 1801, che compilò il catalogo più completo del suo tempo con le indicazioni della posizione di 47 390 stelle (Histoire Céleste Française).

Da grande amante dei gatti era sorpreso e deluso che nella volta celeste, nonostante le milioni di possibilità e le due costellazioni dedicate ai cani, non ci fosse una costellazione dedicata ai meravigliosi gatti; così visto la sua influenza in materia decise di aggiungerne una nelle mappe celesti dell'epoca.


La costellazione del gatto

La costellazione del Gatto è tra l'Idra (costellazione classica) e la Macchina Pneumatica (costellazione moderna).

Sebbene presente nelle mappe celesti di vari astronomi dell'ottocento, la costellazione non ottenne grande notorietà e importanza.



Per questo motivo, dopo solo 100 anni, dal 1922 questa non è più riconosciuta a livello ufficiale dall'Unione Internazionale Astronomica e quindi non più rappresentata nella carta celeste moderna.

Scomparsa ma non dimenticata

Curioso come Jérôme Lalande non usò proprio il termine “lasciare il segno” nella sua frase citata in apertura, ma utilizzò un termine difficile da tradurre letteralmente in italiano che può significare sia tracciare ma anche graffiare; un simpatico gioco di parole per indicare che lui l'avrebbe disegnata, ma la costellazione avrebbe marcato il cielo.

Nonostante non più utilizzata, una parte di essa si faceva ancora notare.

HD 85951, una stella solitaria, rossa, ora appartenente alla costellazione dell'idra, ma all'epoca era la stella più luminosa della costellazione del Gatto.

Nel 2016, durante un gruppo di lavoro per standardizzare i nomi propri delle stelle per non dover usare sempre le fastidiose sigle alfanumeriche, la IAU ha scelto per questa stella il nome di Felis in onore dei gatti e per ricordare la loro costellazione.

 Felis dal 1° giugno 2018 è inclusa nell'elenco dei nomi di stelle approvati dalla IAU.

Felis è una stella visibile ad occhio nudo in un cielo buio (dovete allontanarvi dalle città), è lontana ben 570 anni luce ed ha una massa 6,4 volte più grande del nostro sole.

Come trovare la costellazione

Purtroppo la costellazione è molto vicina all'orizzonte e le sue stelle sono poco visibili a occhio nudo visto l'odierno inquinamento luminoso.

Se volete comunque provare a trovarla il periodo migliore è durante i mesi di Marzo e Aprile, dove è più “alta” nel cielo

Guardando sopra l'orizzonte in direzione sud si può trovare la lunga costellazione dell'idra; nel tratto dove questa costellazione disegna una W, più precisamente sotto la seconda stella destra di questo segmento, proverete la stella rossa Felis e la costellazione del gatto!

Il tuo gatto scappa quando vede il trasportino!?

Noi consulenti ti consigliamo sempre di fare visite periodiche dal veterinario, anche quando il tuo amico gatto sembra star bene; la prevenzione e i controlli periodici sono il miglior modo per garantire la salute del micio.

Certo è che ai gatti non piace proprio andare dal dottore e ogni volta che si prepara il trasportino si nascondono e si oppongono al suo utilizzo, l'associazione negativa che i nostri gatti hanno con questo “diabolico oggetto” non è solo visiva ma comprende tutti i sensi, soprattutto l'olfatto.



L'odore della paura

Il gatto è un animale molto legato al territorio, essendo una preda (oltre che predatore) la sua sicurezza è data dalla conoscenza dell'ambiente, dalla gestione delle risorse e dalla fiducia scambiata con gli individui con cui lo condivide.

Ogni volta che inserisci il tuo gatto nel trasportino si sente in trappola, senza capacità né di nascondersi né di utilizzare alcuna risorsa e si ritrova in un ambiente senza punti di riferimento pieno di altri gatti e cani sconosciuti e agitati.

Come se non bastasse il veterinario manipola e tocca il gatto come farebbe un predatore e, sebbene il nostro amico torni a casa sano e salvo, lui non capisce il motivo di questa esperienza.

Dal suo punto di vista il tutto è stato talmente stressante e pauroso da dover rilasciare forti segnali chimici comunicativi: i feromoni.


I feromoni sono sostanze chimiche simili agli odori che vengono percepiti tramite l'organo di Jacobson (o vomeronasale), sono dei messaggi precisi ai quali la mente felina associa specifici significati.

Forse hai notato le impronte di bagnato che il gatto lascia sulla superficie del tavolo da visita e dentro il trasportino, quelle impronte sono una sorta di sudorazione che contiene una traccia visiva e olfattiva piena di feromoni di allerta!

Alcuni gatti sono talmente stressati e impauriti da dover marcare anche tramite l'urina, piena anch'essa di feromoni.

Il messaggio lasciato in entrambi i casi è chiaro a tutti i gatti: in questo posto mi è accaduto un evento spiacevole, state attenti…

Messaggi chimici del genere non vengono rilasciati soltanto dal tuo gatto durante la visita, ma da tutti i felini presenti in ambulatorio e cominciano a rilasciarli già dal viaggio in macchina e finiscono di marcare solo una volta ritornati in casa.

Ogni picco di tensione e paura aumenta la necessità di marcare e rilasciare i feromoni e questo avviene ogni volta che un nuovo paziente entra in ambulatorio, un cane abbaia, il veterinario si presenta o la signora accanto a noi si avvicina e cerca di toccare il nostro gatto perché è troppo carino”.

Tutti i gatti sotto stress dal veterinario rilasciano questi feromoni che sono sostanze volatili, cioè che che si spargono nell'area circostante e finiscono per attecchire nelle varie superfici come il trasportino che ne viene inevitabilmente intriso.

Quando torni a casa porti dietro questi segnali e al prossimo utilizzo del trasportino il tuo gatto non solo ricorderà eventi poco piacevoli ma avvertirà tutti i messaggi di allerta e tensione depositati tramite i feromoni.


Questo è il motivo per cui il trasportino non va sistemato in un ripostiglio una volta tornati in casa, ma bisogna lavarlo accuratamente.

Apri e smonta quanto è possibile il trasportino per poter pulire bene tutte le sue parti e angoli, raccogliendo prima i peli e poi lavando tutto con acqua calda e sapone neutro.

Non usare la candeggina, il suo odore ricorda le marcature urinarie dei felini ottenendo il risultato inverso a quello voluto, cioè l'eliminazione dei segnali di marcatura.

Stesso discorso vale per i detergenti profumati, il gatto possiede almeno 20 milioni di terminazioni olfattive ovvero 4 volte quelle degli esseri umani; ogni profumo può quindi diventare sgradevole per il nostro amico felino rendendo il trasportino poco invitante.

Preferisci panni in microfibra o spugne morbide in modo da non graffiare le superfici, i vari graffi trattengono maggiormente lo sporco e sostanze rendendo più difficile togliere le marcature e meno igienico l'oggetto.


Una volta pulito e asciugato il tutto, riassembla il trasportino e inserisci una morbida coperta in pile al suo interno per usarlo come se fosse una cuccia, posizionandolo in un angolo tranquillo della casa e lasciandolo aperto e a disposizione del tuo gatto.

Educa passo a passo il tuo gatto al suo utilizzo in modo che associ l'oggetto ad un luogo sicuro e di riferimento e lo marchi con feromoni di territorialità e di familiarizzazione.

Se farai questo il tuo gatto userà più volentieri il trasportino e quando andrete dal veterinario, grazie alle marcature di territorialità e di familiarizzazione, sarà più tranquillo perché si è portato con sé una parte di casa.

Ti consiglio di avvalerti di un consulente non solo per l'uso corretto del trasportino ma anche per educare il gatto alle varie manipolazioni del veterinario, rendendo ancora meno stressante questa indispensabile attività.


Ricordati quindi di pulire il trasportino ogni volta che torni dalle visite del veterinario, così da cancellare i brutti ricordi e convertirlo da “oggetto odiato” a “punto di riferimento”!

Il tuo gatto è stressato!

Spesso durante le consulenze mi ritrovo a pronunciare la frase “il gatto è stressato…”; subito sgranate gli occhi, diventate così smarriti ...