"Jones isn't a pet. He's a survivor."

Ieri, 30 maggio 2023, sono andato al cinema a vedere il film “Alien”; famosissima pellicola del genere fantascienza/horror, pietra miliare del suo genere che ha fatto storia del cinema.

Ma cosa centra un film del genere con il mondo dei gatti?

Nonostante sia considerato un personaggio secondario e di contorno, è stato tra i più amati dal pubblico, tanto che è stato inserito e nominato in ben 8 sequel (tra romanzi e film), citato varie volte in videogiochi e dedicati un paio di libri spin off alle sue avventure.

Parliamo del gatto Jones!

Non sto a spiegare la trama del film, se non lo avete visto e vi piace il genere vi consiglio di recuperarlo subito, voglio però raccontarvi di piccoli dettagli che in molti forse non notano, ma a me hanno colpito e fatto sorridere sapendo che il film, ambientato nel 2122, è stato scritto e diretto nel 1979.

Jones, chiamato affettuosamente anche Jonesy, è un gatto soriano, rosso; è il pet di Ellen Ripley (protagonista del film) ma è benvoluto da tutta la crew dell'astronave, tanto è vero che la prima apparizione del gatto avviene già alle prime scene del film, proprio quando l'equipaggio ci viene presentato durante un comunissimo pasto.


Il gatto è proprio li, non in un angolo del pavimento sullo sfondo ma in primo piano (è uno dei primi a essere inquadrato), con il suo posto a tavola e addirittura con ciotola personalizzata con tanto di nome.


Lo si vede mangiare tranquillo accanto alla sua umana Ellen e nessuno sembra infastidito dall'avere un gatto sul tavolo, ad essere sinceri nessuno dei 7 membri dell'equipaggio maltratta mai Jones per tutto il film nonostante gli eventi burrascosi.

Il legame tra gatto e ciurma è forte e lo si nota anche da una foto del Jones da cuccio inserita affianco alla console di comando dell'astronave come di consuetudine fanno i piloti con le foto di famiglia.



Jonesy seppure non avendo un ruolo centrale nel film compare per 3 minuti e 31 secondi su 117 di film, non male per un ruolo marginale e senza battute.

Lo si vede inizialmente tranquillo e completamente a suo agio, tanto da dedicarsi al grooming e a stare accoccolato sul grembo di Ripley, per poi venire completante spaventato dall'alieno e infine calmarsi nuovamente solo alla presenza della sua umana.

Il rapporto tra Elen e Jones è l'unico espediente narrativo che racconta e mostra comportamenti caldi e affettuosi altrimenti assenti nel film, ed è proprio questo rapporto che si contrappone alla logica meccanica del computer di bordo Mother (nome scelto non a caso) e all'assenza totale di moralità e sentitemi dell'alieno ad arricchire il film e ci consente di empatizzare con la protagonista.


Verso la fine del film, quando Elen Ripley finisce di preparare la navetta per la fuga, torna nella parte dell'astronave infestata dal alieno senza dubitare neanche per un istante recuperare il suo amato amico peloso.

In queste scene si nota un'altra chicca che mi è piaciuta molto, il trasportino di Jones!


Non una semplice gabbia o bauletto qualsiasi, ma un trasportino degno di questo nome: solido, robusto, con tutta la parte frontale in vetro, prese d'aria con filtri e comoda entrata superiore e frontale; particolari che denotano un certo impegno e cura nella realizzazione di un oggetto di scena di così poco conto (visto la tematica del film)... chi sa come era la sua lettiera?! 🤣

Jones e Ripley si dividono nel secondo capitolo della serie quando lei parte per un'altra spedizione e decide di lasciare l’amato Jonesy al sicuro sulla Terra.

Purtroppo non si sa molto di lui dopo la separazione ma viene citato e ricordato nelle opere successive.

Ah Jonesy detiene il record del gatto (finto e cinematografico) più longevo di tutti, ben 60 anni l’ultima volta che compare in schermo (dovuti in parte ai lunghi sonni criogenici).

Jones non sarà il protagonista di questa pietra miliare del cinema, ma la sua presenza ha messo in luce gli aspetti positivi dell'animo umano in modo discreto e senza fare rumore (da bravo gatto) evitando di dover ricorrere a banali stereotipi, contribuito sicuramente al successo della saga.




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