Aiuto! I miei gatti litigano!

Zuffe, graffi, morsi e corse dal veterinario; quando due gatti litigano tra loro e si aggrediscono è sempre un segnale allarmante; le ferite che si infliggono possono essere gravi e non vanno sottovalutate!

Alcuni clienti mi contattano perché improvvisamente i loro amati cuccioli cambiano comportamento e da una vita armoniosa e pacifica cominciano a farsi guerra; ma da cosa è dovuto tutto ciò?

“ho due cuccioli, fratelli, prima andavano d’accordo ma ora dopo 4 anni litigano sempre, le ho provate tutte ma non smettono…”

Questa è la frase “tipo” che mi dicono al telefono dalla quale possiamo individuare alcuni problemi nella gestione dei gatti, analizziamola insieme:

  •  “Ho due cuccioli… ma dopo 4 anni…”

Capisco che siamo abituati a coccolare e giocare con i nostri gatti, che li paragoniamo a figli e che per noi siano più di semplici animali, ma dopo 4 anni* non abbiamo più dei cuccioli, e per quanto noi li trattiamo da bambini, dobbiamo cominciare a dare loro la giusta dimensione, cioè di gatti adulti, affermati e cresciuti, con bisogni da adulto.

Ok per le interazioni dolci, giochi e coccole, continuiamo pure con le dimostrazioni d’affetto ma non dimentichiamoci che i gatti adulti hanno una spiccata propensione all’esplorazione e alla caccia da soddisfare.

  • “i gatti sono fratelli…”

Qui c’è un piccolo errore dovuto alla nostra esperienza e visione del mondo; erroneamente pensiamo che tra fratelli (parenti stretti in generale) ci sia automaticamente armonia, ma per i gatti non è così; anche se sono cresciuti insieme e si conoscono, raggiunta la maggiore età, il carattere solitario del gatto emerge e la socialità verso gli altri viene messa in un secondo piano rispetto il proprio benessere; una colonia (insieme di più gatti) funziona solo se ci sono le risorse per andare d’accordo e poco importa se si è parenti o meno.

  •  “improvvisamente litigano…”

Strano che i gatti improvvisamente e da un giorno all’altro facciano qualcosa, è molto più probabile che siamo noi a non esserci accorti di vari segnali e comportamenti che annunciavano il disastro; ricordiamo che il gatto è un animale molto diverso da noi, poggia su una storia evolutiva diversa e necessita di spazi e modi di vivere differenti dai nostri, è difficile capire l’atteggiamento dei gatti se non si conosce in modo professionale il loro mondo ed è difficile fornire loro il giusto “equilibrio” per vivere in un ambiente umano; dico sempre “prevenire è meglio che curare”, affidarsi a un professionista fin da subito, anche se non ci sono segnali di pericolo o malessere, è sempre un’ottima cosa da fare, un professionista è in grado di indirizzarci sulla corretta gestione dei gatti e toglie tutti quei vizi ed errori che con il passare del tempo fanno scattare “improvvisamente” atteggiamenti sgradevoli.

  • “le ho provate tutte, non so più cosa fare…”

Arrivati alla fine della frase il cliente chiede la soluzione facile, pronta all’uso, con la scusa che già ha provato di tutto: ma la verità è che senza un adeguato studio del territorio e della vita dei vostri gatti il problema di convivenza non si può risolvere.

I litigi tra gatti sono dovuti da una cattiva gestione del territorio, carenza di risorse e una mancata osservanza di alcune particolarità del loro modo di vivere; ma non solo, potrebbero essere dovuti anche da eventi traumatici accaduti in passato e quindi si necessita di ripristinare le associazioni positive ai vari eventi quotidiani della vostra famiglia, o potrebbe esserci anche una incompatibilità di carattere tra gatti oppure i gatti non sono mai stati introdotti e presentati a dovere, perché come noi abbiamo delle antipatie a pelle e non stiamo a nostro agio con gli sconosciuti anche i gatti mal sopportano divergenze di carattere e non accettano l’intromissione di estranei in famiglia, motivo per il quale non è mai buona cosa adottare un nuovo gatto senza esaminare in modo corretto i caratteri e i trascorsi di tutti i gatti e umani del nucleo famigliare.

Come vedete i motivi che rompono l’armonia in casa possono essere tanti e spesso è l’insieme di più fattori, se vi ritrovate con gatti che litigano tra loro o che hanno cominciato a soffiarsi, non sarà sufficiente mettere in pratica due o tre accorgimenti generali per farli andare d’accordo e, naturalmente, ignorare tutto e “lasciare fare a loro” non servirà a niente se non a peggiorare la cosa; ogni convivenza è un caso unico e va affrontato e studiato in maniera singola per scovare il problema e per capire come intervenire; evitiamo quindi di mettere in pratica mille strategie fai da te nella speranza di azzeccare la risposta, questo atteggiamento aumenta lo stress dei gatti peggiorando la situazione; affidatevi a un professionista che, se è davvero un professionista, verrà a casa vostra per valutare con i propri occhi la situazione e vi darà il percorso personalizzato ai vostri bisogni per ristabilire l’armonia in casa.

 

*4 anni; non ho messo questa età a caso, dai 2 ai 4 anni i gatti arrivano alla “maturità sociale” ed è proprio in questo periodo che emergono tutti i dissapori e le incompatibilità, dai 4 anni in su si nota la vera reazione di un gatto al proprio gruppo e ai gatti in generale; se avete più di un gatto in casa non aspettate, chiamate subito un consulente e prevenite eventuali disagi.



Adottiamo un gatto! Come preparare il territorio

Nel post precedente (qui) abbiamo detto che quando adottiamo un gatto dobbiamo fornirgli un ambiente adeguato dal punto di vista felino; il gatto concepisce la casa in maniera diversa dalla nostra e senza un buon territorio pensato anche per lui la convivenza diventa davvero difficile e stressante.


gatto annoiato

Molti dicono "basta una lettiera, un po' di crocchette", ma in realtà non è proprio così, serve qualcosina in più, iniziare con il piede giusto evita un sacco di problematiche, vi do quindi qualche consiglio su come preparare il territorio all'arrivo del vostro primo gatto!

Prima di tutto iniziamo con fargli conoscere una stanza, poi diamo accesso al resto della casa piano piano, cercando di rispettare i tempi del gatto, alcuni gatti sono avventati e vorranno esplorare tutto subito, altri sono più timorosi e necessitano di fare le cose con più calma; rispettate questa loro caratteristica!
  • Cuccia
La prima cosa da fornire al gatto è un luogo dove potersi nascondere, ritirarsi e riposare al sicuro; senza questo il povero felino sarà sempre sull'attenti (specialmente i primi giorni) e farà molta fatica ad adattarsi, potrebbe addirittura associare momenti di vita quotidiana a eventi stressanti.
I gatti adorano luoghi alti da dove possono tener sotto controllo il territorio e allo stesso tempo essere poco raggiungibili; forniamo loro accesso alla sommità di mobili, credenze e mensole, rendiamo confortevoli questi luoghi con coperte e cuscini.
Gatto in scatola
Anche al livello del suolo si possono allestire cuccette, anche con semplici scatole, ma ricordiamoci che devono essere comunque luoghi dove il gatto deve sentirsi al riparo e cerchiamo di non invadere e disturbare la sua privacy e bisogno di isolamento.
    Piccolo trucchetto: usate il trasportino come cuccetta, lasciatelo aperto con una coperta al suo interno (magari in un posto alto), il trasportino diventa così un ottimo nascondiglio e il vostro amico felino assocerà l'oggetto a un luogo sicuro e non ne sarà più spaventato!
  • Ciotole di cibo e acqua
Un ambiente che si rispetti ha cibo e acqua in abbondanza!
Se inizialmente va bene disporre una ciotola di cibo per far tranquillizzare il gatto alla nuova stanza, questo non significa che vada bene così per sempre; man mano che il gatto prende confidenza con la casa dovrebbe trovare altri punti di approvvigionamento; è sempre buona cosa fargli trovare almeno un secondo punto dove può cibarsi, una gatto che fin da subito si ritrova con un territorio ricco sarà più rilassato e bendisposto.
    Piccolo trucchetto: usiamo sia una semplice ciotola per fornire cibo umido e un gioco a problem solving per le crocchette in modo da alimentare il gatto e far sfogare i suoi istinti ed energie contemporaneamente.

Per l'acqua il discorso è simile, inizialmente disponiamo una fonte d'acqua, ma man mano che il gatto espande il territorio dovrebbe avere accesso a un secondo o più punti di abbeveramento.
Cibo e acqua non vanno posizionati affiancati, sono due risorse distinte che vanno disposte in luoghi diversi.
  • Lettiere
Indispensabili sono le lettiere, offrire un luogo di evacuazione al gatto è fondamentale per il suo (e  vostro) benessere fisico e psicologico.
Anche se state adottando un solo gatto dovete posizionare comunque almeno 2 lettiere, in due parti distinte della casa; il gatto deve avere la sicurezza di poter espletare questo suo bisogno fisiologico senza problemi e costrizioni; il gatto è anche una preda e questo è un momento delicato in cui si sente molto vulnerabile, dargli possibilità di scelta e l'agiatezza di non dover percorrere l'intera casa ogni volta che deve fare un bisogno aumenta la sensazione di sicurezza del territorio e riduce notevolmente lo stress del gatto!
Posizionate le lettiere in luoghi sempre accessibili, che garantiscano privacy ma dai quali il gatto possa mantenere la percezione di ciò che gli capita attorno.
Mi raccomando prestate attenzione al numero di lettiere, non potete immaginare quanti "problemi" si risolvono semplicemente con una seconda lettiera.
  • Tiragraffi
Uno strumento indispensabile ma spesso sottovalutato.
tiragraff
Un gatto deve marcare il territorio, deve poter dire "qui ci vivo io", e se non volete che lo faccia sui mobili di casa dovete fornirgli dei tiragraffi.
Un tiragraffi vicino alla porta d'ingresso o a una finestra è utile per fargli marcare le vie d'accesso al suo territorio e comunicare con l'esterno, mentre un secondo tiragraffi vicino a una cuccia o un luogo dove lui riposa (esempio il tanto amato divano) gli dà la possibilità di segnalare la sua presenza e quindi di avvertire i passanti di stare attenti quando ci si aggira nelle vicinanze.
I gatti comunicano non solo con i miagolii, e fornire loro i mezzi per farlo correttamente aumenta la loro autostima e sicurezza!
  • Giochi
Avete adottato il vostro primo gatto, gli fornite un posto sicuro dove dormire, cibo e acqua in abbondanza, capacità di marcare e organizzare adeguatamente il territorio con tiragraffi e lettiere; bene, ora è tempo di fargli sfogare l'istinto di caccia e socializzare, è tempo di giocare!
Il gioco è una parte fondamentale nella vita di un gatto, se si vuole vivere con un gatto bisogna trovare il tempo per giocare con lui, anche più volte al giorno se è possibile.
Palline, cannette con piume, lacci, pezzetti di carta e tanto altro ancora; lanciate in aria, fate strisciare per terra, muovete e nascondete oggetti imitando i movimenti di una preda, non rendetegli la "caccia" troppo semplice, ma fatelo di tanto in tanto raggiungere il traguardo!
    Piccolo trucchetto: finite la sessione di gioco con un po' di cibo, soddisferà maggiormente gli istinti del vostro amico felino e lo renderà più felice e soddisfatto di sé e della vostra presenza.
Attenzione: riponete sempre i giochi in una scatola non accessibile al gatto, questo evita spiacevoli incidenti, come l'ingestione di lacci e piume, con conseguenze anche gravi!


Quindi se avete in mente di adottare un gatto dovete fin da subito pensare che il gatto non è un animale passivo e che fa la sua vita in autonomia, ma che il grado di interazione con lui dipende anche da voi, vivere con un gatto significa essere proattivi!
Ma non finisce qui, per vivere correttamente con il vostro amico felino dovete informarvi e conoscere il suo mondo consultando esperti perché, se è vero che inizialmente vi basterà qualche cuccia, lettiera, cibo, acqua, tiragraffi e momenti di gioco, questo non è altro che l'inizio, e c'è molto ancora da sapere per vivere in maniera corretta e soddisfacente (e senza problemi) la convivenza con un felino!

Il tuo gatto è stressato!

Spesso durante le consulenze mi ritrovo a pronunciare la frase “il gatto è stressato…”; subito sgranate gli occhi, diventate così smarriti ...